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Genocidio - Rula Jebreal

  Ci sono modi di dire che vorrebbero ammonirci spesso,  preconfezionando frasi e facendoci ingurgitare supposizioni che pensiamo diventare convinzioni.  'Le parole se le porta via il vento', questo è uno di quei detti. Quante volte lo abbiamo sentito? Quante volte abbiamo  No, le parole non se le porta via il vento.  In casi isolati, forse. Le parole diventano armi, uccidono e smembrano. Le parole radono al suolo, diventano una fucina di odio e devastazione.    I genocidi non prendono le mosse dalle uccisioni di massa. I genocidi iniziano con le parole: parole degradanti, disumanizzanti; parole che tolgono dignità. Iniziano con le discriminazioni razziali, etniche, religiose e di genere; con l'intolleranza e la propaganda di odio verso le altre identità; parole che giustificano e normalizzano la violenza. Che si insinuano nei discorsi quotidiani fino a trasformarsi in incitamenti espliciti allo sterminio contro un intero gruppo di persone. Lo scrive l...
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Ogni singola assenza - Elisabetta Mongardi

  Privati dei loro proprietari, gli oggetti erano un museo sconclusionato. Nessuno, da solo, sarebbe riuscito a raccontare una storia, dunque era così che andavano accolti, come un agglomerato di singolarità scollate dalla ragione per cui erano state acquistate, raccolte, salvate, portate a casa e poi dimenticate sugli scaffali. Una costellazione che evocava un passato generico, senza contorni né punti d'appiglio, in cui vagare come chi fa il morto in acqua.  Certe sensazioni, odori, memorie resteranno sempre parte di noi. Su questi si ergono prepotentemente storie che non cesseranno mai di esistere nonostante malattie e la cessazione di una vita, o più di una. Parti del tutto che da sole, forse, sembreranno essere inconsistenti e che riunite andranno a costituire altre storie. Ognuno di noi resta una parte di quel tutto, la cui assenza e presenza ridisegnano memorie e costellazioni.  Le costellazioni sono ritornano sempre nell'esordio vigoroso di Elisabetta Mongardi per ...

Il signore delle acque - Giuseppe Zucco

  Diversi bambini sono rannicchiati a terra.  Si fissano, le loro mani sulle catene delle altalene su cui poco tempo prima si stavano dondolando. Uno di loro, in particolare, osserva attentamente il cielo.  Un'onda mastodontica sembra  incombere su di loro. I bambini, dapprima come cristallizzati, si sparpagliano 'come lepri davanti a un cacciatore'.  Si tratta della scena iniziale de 'Il signore delle acque' scritto da Giuseppe Zucco e pubblicato da Nutrimenti nella collana Greenwich Extra curata da Mattia Insolia, Paolo di Paolo, Giulia Caminito e Loredana Lipperini.  Giuseppe Zucco si è confermato un ottimo narratore dopo le raccolte di racconti Tutti bambini (Egg, 2016) e I poteri forti (NNE, 2021) e ci ha donato un romanzo che lascia fluire prospettive di umanità e disumanità nell'attesa di una catastrofe attraverso gli occhi integri di un bambino la cui voce narrante si fa - a sua volta - voce di possibilità e sfaccettature di cui l'essere umano può f...

Le nostre vite sottosopra - Jandy Nelson

  A questa vita diroccata, che spesso non segue i piani e non resta mai letargica. A tutte le avventure che, nonostante tutto, si nutrono ancora della caparbietà di chi le vuol vivere.  A tutti i colori che ancora dobbiamo scovare nella palette di grigi e disastri.  Alle storie che ancora salvano. 'Le nostre vite sottosopra' di Jandy Nelson tradotto per Rizzoli da Emma Celi Grassilli e Lia Celi è un romanzo traboccante di avventure, di personaggi strampalati e pregno di vita vera, sottosopra come da titolo. Questo disordine lo conoscono bene gli esponenti della famiglia Fall che vivono in California. Dizzy, la piccola della famiglia che non ha amici e che vede cose e individui morti, i fantasmi che gli altri non notano, tra cui il trisavolo Alonso Fall la cui statua osserva tutto nella piazza di Paradise Springs. Lo conosce Mamma Chef Bernadette che nel suo quaderno di lettere mai spedite scrive dei popoli dell'aria e delle crêpes di Dizzy con crema alla lavanda e che scr...

I frutti del Congo - Alexandre Vialatte

  Esistono libri che hanno attraversato secoli restando indenni, che parlano ancora a lettori e lettrici attraverso il sacro fuoco della parola scritta. Si rifanno l'abito, vengono ritradotti e rischiarati da nuove cover. E poi ci sono altri libri che necessitano dei lavori inauditi portati avanti da Case editrici indipendenti, senza le quali probabilmente non li leggeremmo mai.  Prehistorica editore è una di queste realtà editoriali che più stimo per quel lavoro certosino portato avanti minuziosamente tra scelte dei testi, copertine e lavoro di traduzione. Si occupa in toto di Letteratura francese attraverso quattro collane, tra cui 'Ombre lunghe' che riporta in auge opere di narrativa per 'proiettare le loro ombre lunghe nel mondo di domani'. 'I frutti del Congo' è uno dei capolavori di Alexandre Vialatte, un Maciste della letteratura francese del Novecento che tra l'altro ha presentato ai francesi l'opera kafkiana. 'HIT' è l'acronimo d...

Formicaio - Edward O. Wilson

Quando biologia e letteratura si prendono per mano e creano un romanzo magnifico.   Edward Osborne Wilson non è stato soltanto un grandissimo biologo; il padre fondatore della Sociobiologia e soprattutto un narratore che ha declinato la materia scientifica a cui ha dedicato la vita intera in un romanzo che ci ricorda anche Mark Twain e le avventure di quel giovane sveglio e scapestrato che abbiamo conosciuto nella nostra infanzia, Tom Sawyer...in veste di giovane naturalista.  'Formicaio' brilla di nuovo nella nuova traduzione per Mondadori di Isabella C. Blum, biologa e traduttrice scientifica. Questa è la storia di tre mondi che, pur essendo paralleli, coesistono nello spazio e nello stesso tempo. Sorgono insieme, poi tramontano e quindi tornano a sorgere, ma i loro cicli sono su scala talmente diversa da rendere ognuno di essi pressoché invisibile agli altri. Il più piccolo dei tre è quello delle formiche, che costruiscono città nel terreno: le loro storie sono epopee che s...

Non piangere - Lydie Salvayre

  Romanzi furenti di una bellezza estrema. Come quello creato dalla penna di un'autrice francese di origini spagnole, Lydie Salvayre, che dovrebbe essere conosciuta da quantə più lettorə possibili. Grazie a 'Non piangere' il Prix Goncourt 2014 è stato suo. Prehistorica editore lo riporta da noi con la grazia e la possenza che soltanto delle traduttrici che davvero sanno fare il proprio mestiere possono infondere all'opera; Lorenza Di Lella e Francesca Scala. Perché 'Non piangere' non è solamente un romanzo sulla rivoluzione nella guerra civile spagnola del 1936 fortemente permeato dall'antifascismo; è sperimentalismo attraverso tre voci; la voce dell'autrice/narratrice, la voce di sua madre Montse - la protagonista del romanzo - e la voce che si interpone a quest'ultima, quella del nazionalista pentito Georges Bernanos che non militerà più nell'Action française. È davanti ad un bicchiere di anisetta che Montserrat Monclus Arjona (Montse) - novant...