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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Che razza di libro! - Jason Mott

Di libri da bere e segnapagina da consumare. Di metanarrazioni e narrazioni da fiaba che vanno a braccetto con battute fresche di humour. Di bambini scurissimi ed invisibili allo stesso tempo e scrittori senza nome che si perdono tra realtà e chimere. Che razza di libro!...sul serio. Leggendolo mi sono ritrovata in un marasma di stupore e riflessioni che continuano a farsi roboanti. Mi sono ritrovata ad annuire silenziosamente, a sorridere, ad imprecare, a segnare continuamente frasi che non potevano essere lasciate lì sulle pagine, ma dovevo fare mie. Vincitore del National Book Award 2021, Che razza di libro! di Jason Mott ha fatto centro, ed ha fatto centro soprattutto NNEDITORE che l'ha portato qui in Italia nella traduzione di Valentina Daniele. Metanarrazione, proprio cosi. Perchè uno dei due protagonisti del libro è uno scrittore che ha scritto un bestseller il cui titolo è proprio questo, Che razza di libro! Uno scrittore senza nome che un giorno incontra un ragazzino dalla

It ends with us - Colleen Hoover

'Siamo noi a dire basta'...No, sono io che dico basta ai romanzi di Colleen Hoover... Lodi sperticate si sono susseguite su bookstagram, Tiktok, Facebook, YouTube, inserti di quotidiani...lodi ovunque. Fino a un po' di tempo fa mi facevo influenzare, lo ammetto, da tutte quelle recensioni assolutamente entusiaste riguardo a certi titoli. 'Bestseller', 'Capolavoro'...e così via.  Questa volta ho deciso di acquistare il libro per la tematica della viol3nza domestica, essendo quest'ultima una tematica che mi tange. Leggiamo questo capolavoro, mi sono detta. Emozioniamoci e piangiamo, mi sono ripetuta, ne ho tanto bisogno dopo l'apatia di un periodo nì. Sono amaramente delusa e sul serio non riesco a comprendere il clamore che questo titolo ha e continua ad avere. Con ciò che scriverò non intendo assolutamente divagare riguardo all'autrice come persona, il mio è un giudizio sul libro, null'altro. Colleen Hoover infatti si è ispirata alla propria

Il piccolo di papà - Tony Doherty

Gli effluvi della memoria possono avere un sapore dolciastro, talvolta sprigionare fumi amarognoli che annichiliscono completamente quel sapore dolce. Effluvi che sanno di sangue e polvere da sparo, di luci spente all'improvviso, di canzoni di Natale cantate con ritmo claudicante, di un padre che non c'è più a causa di una violenza ridondante e soprattutto ingiustificata. Tony Doherty è stato uno di quei piccoli di papà e il papà l'ha perso in una domenica sinistra, la tristemente nota domenica di sangue, Bloody Sunday, il 30 gennaio 1972 nell'Irlanda del Nord, precisamente a Derry. L'autore si è fatto promotore di un avviamento alla verità, grazie a testimonianze legate al vissuto della propria famiglia, dopo diversi insabbiamenti delle vicende legate a quella domenica. Nutrimenti ha portato da noi, con la  traduzione di Maria Antonietta Binetti, un memoir grazie al quale possiamo addentrarci in ogni aspetto di quegli anni. Un bel memoir deve fare proprio questo, f

La fine del giorno - Bill Clegg

Edgeweather. Dimora del Connecticut un tempo gloriosa e splendente, fatta di finestre a bifora, porte di quercia, portici stretti e colonnati luminosi sul lato del fiume, specchi imponenti e numerosi, sale da ballo e raffigurazioni di nozze. Una giovane donna invecchiata male, la cui porta, adesso, assume l'aspetto di un ingresso di un ospedale psichiatrico. Una giovane donna i cui stucchi cadono a pezzi e si mescolano a sverniciate di colore prive di senso. Edgeweather non è soltanto una vecchia dimora, ma il perno centrale del romanzo di Bill Clegg, una storia raccontata a piccoli sussurri dapprima soffocati, appena accennati e dai contorni sfumati. Sussurri che diventano poi storie più cristalline. Quando si scrive di storie familiari si rischia di cadere in un intreccio che potrebbe rivelarsi banale, scontato, la copia carbone di altri romanzi che seguono quel filone lì. Bene, non è questo il caso. Lo stesso intreccio assume un aspetto peculiare dato dalle differenti voci narra

Raccontami di un giorno perfetto - Jennifer Niven

'Bestseller acclamato dai lettori di tutto il mondo', 'Vincitore del premio Mare di libri 2016', 'Recensioni a più di quattro stelle su Goodreads'...e tanto altro. Allora, partiamo dal fatto che non sempre mi fido degli strilli, delle diciture in copertina e delle recensioni unanimi volte ad elogiare in toto un libro (ci può stare, che un libro sia perfetto, ma quando le recensioni sono tutte simili fra loro allora qualcosa non quadra). Quelle recensioni entusiaste, però, unite al fatto che il titolo della Niven tratta una tematica difficile quale quella della depressione giovanile, mi hanno spinta a leggerlo. Non dico che sia un libro illeggibile, ma vi ho trovato tantissimi punti che mi hanno lasciata perplessa.  Theodor Finch è un adolescente afflitto da quel male oscuro che è la depressione giovanile, e soffre di disturbo borderline della personalità. Il romanzo si apre con la scena dello stesso che decide di salire sulla torre campanaria della scuola che fr