Privati dei loro proprietari, gli oggetti erano un museo sconclusionato. Nessuno, da solo, sarebbe riuscito a raccontare una storia, dunque era così che andavano accolti, come un agglomerato di singolarità scollate dalla ragione per cui erano state acquistate, raccolte, salvate, portate a casa e poi dimenticate sugli scaffali. Una costellazione che evocava un passato generico, senza contorni né punti d'appiglio, in cui vagare come chi fa il morto in acqua. Certe sensazioni, odori, memorie resteranno sempre parte di noi. Su questi si ergono prepotentemente storie che non cesseranno mai di esistere nonostante malattie e la cessazione di una vita, o più di una. Parti del tutto che da sole, forse, sembreranno essere inconsistenti e che riunite andranno a costituire altre storie. Ognuno di noi resta una parte di quel tutto, la cui assenza e presenza ridisegnano memorie e costellazioni. Le costellazioni sono ritornano sempre nell'esordio vigoroso di Elisabetta Mongardi per ...
Diversi bambini sono rannicchiati a terra. Si fissano, le loro mani sulle catene delle altalene su cui poco tempo prima si stavano dondolando. Uno di loro, in particolare, osserva attentamente il cielo. Un'onda mastodontica sembra incombere su di loro. I bambini, dapprima come cristallizzati, si sparpagliano 'come lepri davanti a un cacciatore'. Si tratta della scena iniziale de 'Il signore delle acque' scritto da Giuseppe Zucco e pubblicato da Nutrimenti nella collana Greenwich Extra curata da Mattia Insolia, Paolo di Paolo, Giulia Caminito e Loredana Lipperini. Giuseppe Zucco si è confermato un ottimo narratore dopo le raccolte di racconti Tutti bambini (Egg, 2016) e I poteri forti (NNE, 2021) e ci ha donato un romanzo che lascia fluire prospettive di umanità e disumanità nell'attesa di una catastrofe attraverso gli occhi integri di un bambino la cui voce narrante si fa - a sua volta - voce di possibilità e sfaccettature di cui l'essere umano può f...