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It ends with us - Colleen Hoover


'Siamo noi a dire basta'...No, sono io che dico basta ai romanzi di Colleen Hoover...

Lodi sperticate si sono susseguite su bookstagram, Tiktok, Facebook, YouTube, inserti di quotidiani...lodi ovunque. Fino a un po' di tempo fa mi facevo influenzare, lo ammetto, da tutte quelle recensioni assolutamente entusiaste riguardo a certi titoli. 'Bestseller', 'Capolavoro'...e così via.  Questa volta ho deciso di acquistare il libro per la tematica della viol3nza domestica, essendo quest'ultima una tematica che mi tange. Leggiamo questo capolavoro, mi sono detta. Emozioniamoci e piangiamo, mi sono ripetuta, ne ho tanto bisogno dopo l'apatia di un periodo nì. Sono amaramente delusa e sul serio non riesco a comprendere il clamore che questo titolo ha e continua ad avere. Con ciò che scriverò non intendo assolutamente divagare riguardo all'autrice come persona, il mio è un giudizio sul libro, null'altro. Colleen Hoover infatti si è ispirata alla propria storia familiare, avendo avuto un padre che maltrattava sua madre, ed essendo stata vivamente partecipe a quello strazio. 

La protagonista, Lily Bloom, ha dovuto sopportare, come l'autrice, la presenza molesta di un uomo violento, un padre poi portato via dalla malattia. Il romanzo si apre così, con Lily che in seguito al funerale del padre si ritrova sopra il tetto di un palazzo di Boston a tessere pensieri. Ed ecco che arriva il nostro bel personaggio, tale Ryle Kincaid, un neurochirurgo sborone ed affascinante (e mentecatto, si può dire?) che subito fa presa su Lily. Il solito colpo di fulmine, diciamo. E qui sono cominciati i problemi, ma davvero subito. Sto tizio infatti ammette subito a Lily che vorrebbe scoparla (si, proprio così). I due entrano subito in confidenza, parlando delle proprie ambizioni e frustrazioni, in uno scambio che chiamano 'verità nuda e cruda'. Allora, ci sta prendere confidenza con una persona eh, ma così 'de botto' dopo il funerale di tuo padre che ti ha rovinato l'esistenza? Non so, dopo poche decine di minuti di conoscenza ti metti a raccontare questioni personali ad uno sconosciuto? 

Io già interdetta, ma va bene...scopriamo poi che Lily ha avuto un'infanzia segnata da un padre violento nei confronti della madre e non solo. Lily adesso è una giovane donna realizzata ma non soddisfatta a livello lavorativo. Un sogno si fa strada nel suo immaginario, quello di aprire un negozio di fiori, e ci riesce. Ed ecco arrivare il secondo problema alla velocità della luce. Un giorno troviamo Lily intenta a sistemare il locale che diventerà il suo negozio di fiori quando una tizia, tale Allysa, vi entra. Bene, questa tizia, sempre de botto, si propone di aiutare Lily a sistemare il negozio, non vuole nemmeno essere pagata, perché adora Pinterest, ci passa le giornate intere e avrebbe tante idee per rendere bello il negozio. Si, proprio così. Rapporti che s'insinuano alla velocità della luce qui. Ma con Allysa mi fermo qui, non vorrei fare spoiler. 

Dopo quel famoso incontro sul tetto Lily incontra nuovamente il nostro Ryle, e adesso preparatevi perché arriva l'ondata alla Cinquanta sfumature di grigio, After e compagnia cantante. Perché Lily non vorrebbe avere a che fare con un uomo così, che le ha detto apertamente che cerca avventure di una notte e mira soltanto al successo. C'è ancora un nome impresso nel suo cuore, quello di Atlas, il senzatetto che ha amato anni prima. La passione però scoppia, e scoppiano anche le descrizioni dei rapporti fra i due che vorrebbero tanto fare erotico ma sono un mix di banalità e wtf. Vi lascio alcune perle, per rendervi l'idea. 

"Ti prego, ripete con una risata autoironica. Ti prego, fa' sesso con me". Mi guarda con occhioni da cucciolo e un tenero sorriso speranzoso. 

"L'unico momento in cui non dedica al mio corpo la sua attenzione è quando raccoglie il portafoglio dal pavimento e tira fuori il profilattico. Dopo essere stato sotto le coperte e aver infilato il preservativo, non ha la minima incertezza. Quando mi prende sfacciatamente con un rapido affondo, trasalisco e sento tendersi ogni muscolo. La sua bocca calda e avida mi bacia ovunque riesca ad arrivare". 

"Mi spinge verso la camera, baciandomi mentre ci spogliamo entrambi. Quando arriviamo a destinazione, indosso solo reggiseno e mutandine."

No, non mi scandalizzo affatto per le scene di sesso, mi chiedo però se fossero necessari questi passi che di erotico non hanno nulla, ma ricordano moooolto i romance con quella verve lì. Ed ecco che dalla passione si passa alle gelosie ingiustificate, alle spinte, alla vera e propria violenza che a Lily ricorda quella subita dalla madre, così silente e in un mondo ovattato di menzogne che cominciano con le giustificazioni. Una catena che non riesce a spezzarsi, se non ci metti tu la tua forza di volontà, quella che ti porta a dire: 'Siamo noi a dire basta'. Forse uno dei pochissimi punti in cui non ho storie il naso è stato il momento in cui la madre della protagonista le fa capire che no, non deve perdere di vista il proprio limite, per far si che la stessa non commetta gli stessi errori. Carine anche le pagine di un vecchio diario adolescenziale che Lily rilegge. Diario in cui veniamo a conoscenza delle angherie subite da lei e sua madre e del rapporto con Atlas. Carine, ma senza mordente per me. 

Una tematica delicata però non basta a fare un bel romanzo. Non mi va proprio a genio questa ipocrisia secondo la quale se si trattano determinati argomenti il romanzo è da apprezzare aprioristicamente. Tra queste pagine ho trovato dialoghi banali, situazioni inverosimili, caratterizzazioni dei personaggi poco ricalcate. Mi spiace, ma per me è no. 


Commenti

  1. In effetti, non mi sembra siano pertinenti a un libro con una simile (presunta, a questo punto!) tematica.

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