La narrativa italiana vive, si dimena e ci mostra che non vanno avanti soltanto romanzi dozzinali spacciati per casi editoriali eclatanti. È questo il caso di Epigenetica, che confermo essere senza ombra di dubbio uno dei migliori romanzi italiani usciti nel 2023. È uscito per la nave di Teseo nella collana Oceani ed è opera di Cristina Battocletti, giornalista e critica cinematografica.
Grado, marzo 1979
Se mio padre avesse rivolto il suo fucile da caccia contro di noi sarebbe stato meglio. Papà non sapeva che uccidendoci avrebbe arginato l'infelicità dell'infelicità: quella della mamma, dei miei fratelli e di tutti coloro che sarebbero discesi dal nostro ceppo infestato.
Parte così, questo libro. Un boato inchiostrato.
Un ceppo infestato, una famiglia diroccata, l'estrema unzione del dolore perpetuato da una miccia malata. È stato questo la famiglia di Maria, oggi scrittrice ancora logorata che tenta di restare a galla nuovamente. Una voce narrante scheggiata che fa la spola tra gli anni e le città di un'infanzia deturpata che diverrà obnubilamento in talune vicissitudini emotive propagandolo ancora, quel dolore. Una bambina e due fratelli, una madre per nulla indefessa, un padre che del rigore affettivo non conosce sostanza. Una mutilazione dell'infanzia che diverrà una sessualità vagabonda. E gli Stranieri. Il Primo, il Secondo, il Terzo. E le suore pinguinesche. E così fra Grado, Milano, Brindisi, Pordenone, nuotano ricordi asfittici e melmosi, corolle di petali raggrinziti unite a pochi istanti di felicità.
La mamma non ci ha mai insegnato a nuotare, perché non lo sapeva fare nemmeno lei. Ci raggiungeva nelle pozze, ci faceva inchinare come le statuine del cucù che uscivano al punto ora dalle casette-orologio. Poi ci sputava l'acqua addosso dicendo di essere un drago. Il più immenso e statuario dei draghi. La mamma era eccezionale, estrema, speciale, tremenda, straordinaria. In una parola, terrificante.
Ma davvero il dolore è il manifesto di un codice scritto che più di tanto non può essere plasmato o si può imparare dall'esperienza? Il dolore si perpetua o può essere incanalato diversamente? Epigenetica non è soltanto il sostantivo che da' il titolo al romanzo, ma un concetto derivante dalla materia scientifica, materia che Battocletti ha intrecciato finemente alla narrazione. È stato il biologo Conrad Waddington a coniarlo ed è quella diramazione della genetica che ci spiega come a monte quelle porzioni di geni che vanno a costituire il nostro codice genetico influenzano a valle manifestazioni fenotipiche, fra cui il comportamento. Eredità emotiva, la chiama così il professor Vendramini in uno degli incontri con Maria.
La scrittura di Cristina Battocletti è una scrittura dosata, consapevole, elegante. Epigenetica è un romanzo che parte da un concetto scientifico per riversare nella narrazione i rigurgiti emotivi di una famiglia disfunzionale e le concrezioni sedimentate nel vissuto di chi, questi vissuti tragici, non ha saputo o voluto modellarli.
Ringrazio la Copia fornita dalla casa editrice per la recensione
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