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Figlia della strada


Vita che scalcia e ti getta in un'esistenza priva di fondamenta sicure.
È la vita di Helene,diciottenne italo-tedesca, questa vita in bilico sul vuoto.
Helene non ha mai conosciuto l'affetto e la sicurezza di una famiglia stabile. Ha invece conosciuto la violenza, una violenza rizomatica di un patrigno manipolatore e la rassegnazione di una madre totalmente inerme. 

Violenza che incide e distrugge, che un giorno la porta a scappare via. Da quel giorno l'esistenza di questa ragazza che sogna di diventare una rapper e che si guadagna da vivere creando bigiotteria in rafia, diventa una vera e propria giostra. La strada accoglie Helene, o La Rafia, così come la chiamano per la sua arte, e così l'accolgono anche tutte le sue sfaccettature, fatte di nefandezze, di lotta tra bande locali, furti, stupri, furti, altra sofferenza. Sfaccettature però che comprendono anche amore ed amicizia veri. Il dolore non si è ancora esaurito sulla giostra su cui è salita, e così dovrà sopportare altre perdite, altre illusioni. 

La forza e la rabbia per le violenze subite prima della sua fuga rimettono in moto tutto. Ed ecco che quest' odissea nella sofferenza diventa un'odissea vera e propria che la condurranno in posti alla ricerca della propria identità e della sussistenza ai propri sogni. 

Questa è la sesta opera dell'autrice, Elisa Averna, la quale ha pubblicato altri romanzi sempre con case editrici No eap, e lo definirei un romanzo di narrativa contemporanea che strizza l'occhio alla narrativa di formazione. Ho apprezzato molto tutta la parte incentrata sulla vita condotta da Helene in seguito alla propria fuga, dialoghi colmi di vita vera, senza il bisogno di edulcorare nulla, è della vita di strada che si parla. Tuttavia ho trovato alcune vicende nelle quali si è ritrovata la protagonista più edulcorate invece e che potrebbero risultare poco verosimili, nonostante nelle vita possa accadere di tutto. La penna dell'autrice è una penna ricca nel lessico utilizzato e perspicace. 

Commenti

  1. Grazie per aver analizzato in modo così accurato il romanzo, cogliendone lo spirito street. Effettivamente il clima favolistico apre la porta alla speranza con "tutto può accadere". Bellissima recensione e foto meravigliosa!
    Elisa Averna

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  2. Trovo interessante questo libro, non lo avevo mai sentito, però attira sicuramente! Ultimamente sono restia a leggere romanzi di formazione e simili, ma forse perché ancora non ho trovato quello giusto. Chissà, magari è la volta buona... Me lo segno! Anche se dalla tua descrizione mi inquieta un po’ hahah.

    RispondiElimina

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