Passa ai contenuti principali

La divergenza della serie armonica - tra sogno e realtà


Another Coffee Stories è una realtà editoriale giovane che ha preso vita a Milano nel 2020 e che si occupa prevalentemente di scrittori e scrittrici emergenti. Importantissimo, una realtà editoriale Noeap. È facile incappare nei sogni promessi dalle 'case editrici' a pagamento nel momento in cui si vuol vedere realizzato il proprio romanzo la cui idea, magari, era presente già da molto tempo, anni. Questo è il caso della giovane voce di Giuseppe Farella, il barese che per Another Coffee Stories ha pubblicato il suo primo romanzo, La divergenza della serie armonica. Nel background letterario di Giuseppe ritroviamo Alan Moore, Gaiman, Murakami, ed altre penne non indifferenti. Cito particolarmente questi nomi perché il suo romanzo ha delle tinte oniriche e weird che mi hanno anche ricondotto alla penna di tali scrittori. 

Il romanzo è incentrato sulla figura di Joshua, un ragazzo con diverse insicurezze sulle spalle, alle quali si aggiunge il sentore, e poi conferma, di una storia terminata. Conosciamo Joshua, la sua professione, la sua cerchia di amici, il locale in cui trascorre le serate, il posto in cui si tengono le riunioni con i suoi datori di lavoro. I.S.R. è l'acronimo della sala riunioni (Inside Section Room) della Dream Team. È di questo che si occupa, una laurea in marketing e professione nel settore pubblicitario. Leggendo di queste sigle ho percepito un richiamo ai romanzi americani. Lo stesso prologo del romanzo si apre con un'ambientazione che riporta al Kennedy Space Center, in Florida. L'immagine di uno shuttle che sta per partire, poi seguita da altre immagini apparentemente prive di connessioni l'una con l'altra. Una spiaggia, una piazza, lo stesso Joshua seduto a un bar. In seguito si apre il vero e proprio romanzo narrato in prima persona. 

Il protagonista narra di se stesso, della sua vita, con tanti flussi di coscienza, intervallati a scambi di battute molto fresche tra il narratore e personaggi circostanziali. Marta, colei che è accanto al protagonista facendogli vivere un vero e proprio sogno, comincia ad allontanarsi sempre più e Joshua comincerà a sprofondare. È qui che comincia la commistione continua fra sogno e realtà del romanzo. Il protagonista farà  arriverà ad un punto di rottura. Si crea una divergenza, come quella del titolo, tra reale e irreale. Lo smarrimento di Joshua lo condurrà a fare determinati incontri, tra cui una bambina e un uomo che mostrerà al protagonista scene talvolta raccapriccianti che hanno anche a che fare con cadaveri e numeri, fra cui ricorre sempre il numero 106. Tra nuove scoperte e déjà vu alla fine ,forse, si coglierà il senso di tutto. Lo smarrimento psichico avrà una chiave di volta e la fine della divergenza. 

Quindi, è come se la serie armonica rappresentasse la nostra vita che scorre serena e tranquilla ma, a un tratto, in un preciso momento, incontra un ostacolo imprevisto, cioè la sua divergenza, e questa rappresenta qualcosa che sconvolge completamente la nostra esistenza, tanto da far cambiare tutto. 

Nel romanzo sono presenti riferimenti cinematografici, musicali e letterari. L'autore ha citato Dave Grohl, Paul McCartney (giocando anche su una leggenda metropolitana che lo vede protagonista), Lovecraft. Un buon esordio sicuramente non esente da alcune pecche che tutto sommato non inficiano la lettura. Mi riferisco ad alcune aggettivazioni e a talune situazioni in cui il protagonista si ritrova (l'innamoramento coup de foudre per esempio). Il finale resta sospeso con un riferimento chiaramente weird. Alla fine della lettura ci ritroveremo a riflettere sul concetto di perdita della propria identità, sulla capacità di ritrovare sé stessi/e dopo un dolore. 

Ringrazio l'autore e la casa editrice.


Commenti

Post popolari in questo blog

Abbandono - Elisabeth Åsbrink

Quello che Elisabeth  Åsbrink  ha scrit to rientra fra i romanzi familiari che per me rasentano la perfezione. Ciò perchè la scrittrice e giornalista svedese ci ha regalato un libro in cui le vicende familiari dei protagonisti sono incastonate alle vicende della Storia in un equilibrio mai precario, un intreccio esemplare frutto di due anni di ricerche appassionate e collaborazioni con studiosi e ricercatori. La scrittrice è diventata nota per la grande capacità di fondere penna narrativa e penna documentaristica con minuzia, e in 'Abbandono', tradotto dallo svedese per Iperborea da Alessandra Scali, questa capacità è emersa con fermezza. Substrato fondamentale del romanzo, la stessa storia della scrittrice, nata a Stoccolma da padre ebreo superstite della Shoah e madre inglese. Le sue vicende famigliari sono state toccate da ciò che leggiamo in Abbandono.  Per capire la mia solitudine avevo bisogno di capire quella quella di mia madre. E per capire lei dovevo prima capire mia

Cosa faresti se - Gabriele Romagnoli

Sono sempre stata affascinata dai meccanismi del tipo 'sliding doors' (chi ha guardato il film con Gwyneth Paltrow mi comprenderà ed afferrerà)...motivo per cui il titolo di Gabriele Romagnoli ha captato la mia attenzione, stuzzicato la mia curiosità, ammorbato la mia voglia di leggere storie del genere che no, non sono state colmate in toto, e vi spiego perché.  TRAMA   Cosa faresti se, nel tempo breve di una giornata o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, ognuna critica, ognuna destinata a ridefinire l'idea di te stesso, a cambiare il destino tuo e altrui? Una scelta irresolubile eppure necessaria, come quella che si trovano costretti a prendere Laura e Raffaele, una coppia che desidera adottare un figlio e si ritrova a decidere in poche ore - una lunga, interminabile notte - se diventare genitori di una bambina gravemente malata. O come capita a Adriano, che un mattino si sveglia e scopre da un video sul cellulare che il figlio ha preso in prestito la sua

Come d'aria - Ada d'Adamo

Libri che si mostrano colmi di luce dai primi istanti in cui cominci a leggerli. Una luce non accecante e non adagiata sulla retorica ad ogni costo, perchè scritti con verità vivida e non scontornati da inchiostro abbagliante. Ecco, libri del genere come quello che ci ha donato Ada d'Adamo pubblicato da Elliot non avrebbero mai necessitato di ulteriori fronzoli perché è già tutto qui, in queste pagine che accarezzano il dolore e la consapevolezza di due vite legate e slegate nella malattia di Ada e Daria, madre e figlia. Ad unirle un intreccio fatto di amore e disperazione che travalica pregiudizi pesanti e contundenti. Perché Daria non è nata sana, ha una spada di Damocle sulla testa che si chiama 'oloprosencefalia', una malformazione cerebrale. Questo è un memoriale che Ada d'Adamo rivolge a sua figlia.  C'è una lettera che l'autrice e danzatrice ha indirizzato a Corrado Augias sul quotidiano 'La Repubblica'. La lettera, pubblicata nel 2008, riportava