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Recensione La leggenda della Peregrina di Carmen Posadas


Immaginate di essere affascinati da oggetti che sapete avere una storia misteriosa alle spalle, intessuta a leggende, mezze verità o verità fittizie. Immaginate di voler scoprire la vera storia che si cela dietro questi oggetti. È quello che ha pensato Carmen Posadas, scrittrice uruguaiana che si occupa anche di saggistica e di narrativa per bambini. Nella sua famiglia infatti, dopo la morte di sua madre è tornato alla ribalta un gioiello, un anello dalla pietra blu che era stato ereditato da diverse generazioni. In seguito l'autrice si è imbattuta in un quadro che ritraeva Maria I Tudor con una perla, forse la famosa Peregrina che Filippo II le avrebbe regalato il giorno delle nozze (e scopriremo che in realtà la vera Peregrina non era quella, Maria la sanguinaria indossava la Pellegrina). La stessa Peregrina che Elizabeth Taylor ricevette da Richard Burton e che lo stesso aveva acquistato per decine di migliaia di dollari all'asta di Sotheby's. 

Ovunque si trovi, la Peregrina sonnecchia perché è saggia, e sa, meglio di chiunque altro, che tutto passa. Sono passate le guerre a cui è sopravvissuta, le rivoluzioni, le vendette, sono passati anche i tanti amori di cui è stata una silenziosa osservatrice. 

La Peregrina è stata partecipe di secoli e vite, dalla monarchia spagnola, ai Borbone, alla regina Vittoria Eugenia di Battenberg, fino a Liz Taylor e a passare, in seguito a collezione privata. L'autrice stessa racconta, nelle note finali, che nel momento in cui stava limando il manoscritto di questa storia la stessa Elizabeth Taylor aveva intenzione di far raccontare le storie dei gioielli di famiglia, tra cui la Peregrina, e con ciò il suo agente di era premurato d'ingaggiare un ghostwriter. L'ultima notizia sulla Peregrina risale al 2011, quando è stata messa all'asta da Christie's per 11,8 milioni di dollari, e sappiamo che l'attuale proprietario fa parte dei paesi arabi.

Le premesse per una storia appassionante c'erano tutte. La documentazione della quale l'autrice si è servita emerge assolutamente, in queste pagine, e questo è un punto che ho apprezzato. Purtroppo però, devo ammettere che non essendo strutturato come un romanzo unico, ma come una serie di aneddoti aventi come filo conduttore la Peregrina, ho faticato in alcuni frangenti, e vi spiego perché. Le parti in cui è suddiviso il romanzo sono tredici. In ciascuna di queste parti ci vengono raccontati avvenimenti in cui la parte di fiction risulta in commistione con personaggi storici realmente esistiti ed avvenimenti accaduti, magari resi più edulcorati. Nell'introduzione di ogni parte l'autrice ci ha presentato con accuratezza le linee genealogiche di questi personaggi, appartenenti alle grandi monarchie delle quali si parla, anni e luoghi. Posadas è partita da Panama, il luogo in cui, nel 1579, sono state per la prima volta, secondo la leggenda, ritrovate le nostre Peregrine. Questa parte l'ho apprezzata tantissimo perché l'autrice ci ha narrato di come  gli schiavi fossero bistrattati dai proprietari delle pesquerías delle isole a ovest dell'istmo di Panama nel Mare del Sud. Bistrattati e a rischio continuo di morte per cercare di pescare queste perle rare. 

Io non credo né ai demoni né negli eggun, ma ritengo che una perla le cui avventure in questo mondo iniziano con una storia d'amore come quella di Aila e Lumba, ne propizierà molte, di qui in avanti.

E da qui la storia di questa perla desiderata dai più si fa strada attraverso le corti d'Europa, prima fra tutte la corte di Filippo II. Ed ecco qua le mie perplessità a riguardo. Ho purtroppo appurato che l'autrice ha reso molti passaggi fin troppo colmi di aneddoti simili a gossip di corte, ecco. Intrighi, battibecchi, retroscena, raccontati con linguaggio burlesco non sono stati congeniali alla sottoscritta durante la lettura. Comprendo la volontà di rappresentare anche la vita quotidiana dei nobili dell'epoca, e va da sé che molti passaggi risultino impregnati di irriverenza e sarcasmo, ma credo sia stata calcata la mano in questo senso. Attenzione, molti di questi passaggi invece ci parlano di tantissime curiosità proprie della vita a corte, come i protocolli da seguire per bere una sola coppa di vino o la cerimonia per alzarsi da letto, per esempio; o ancora, i metodi curativi utilizzati dai medici dell'epoca piuttosto discutibili. Questi punti però, più che appartenenti ad un romanzo mi sono sembrati tipici di documentari ben allestiti. 

Il mio giudizio non è del tutto positivo, ma neanche negativo in toto. Non aspettatevi un romanzo unico e possente, perché, come vi ho scritto, si tratta di diversi aneddoti spalmati lungo le tredici parti del libro. E così veniamo a conoscenza di altri personaggi oltre ai reali spagnoli, gli Asburgo, i Bonaparte...conoscenza del nano di corte italiano Nicolasito Pertusato, del cantante lirico Farinelli, Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, dei dipinti nei quali Velázquez ha raffigurato la perla, e di come la Peregrina è stata scambiata con la Pelegrina e di tanti altri personaggi e molte curiosità. 

Ringrazio la casa editrice Rizzoli per la copia del romanzo.

Traduzione ad opera di Sara Cavarero

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