A volte il destino assume l'aspetto di un origami mal piegato, di un caleidoscopio di luci desaturate, di un buco nero però pieno zeppo di luce, di frammenti di che sempre si urtano ma che mai combaciano, di un cantiere in continua trasformazione. Frammenti, cantieri, trasformazioni di pensieri. Cerebrale e sentimentale. Vorticoso ed ammaliante. Leggere questo romanzo è stato come fare la spola tra i pensieri frammentati della protagonista dopo aver bevuto un bicchiere di gin a stomaco vuoto, per poi fare un giro sulla ruota panoramica, e poi ancora stendersi sopra un divano molle mentre piove. Cantiere. Cosi chiamano la propria casa fuori roma Ludovica e Cristian, il cui destino li porta a Londra per un progetto che coinvolgerà lui, ricercatore medico, ed inizierà a frammentare le certezze di Ludovica. Ma questa non è assolutamente una semplice e normale storia d'amore e di partenze, e lo capiamo immediatamente, dalla voce narrante di Ludovica, che ci porta a piè dritto in ...
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