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L'uomo che aveva visto tutto - Deborah Levy


Di romanzi stroboscopici e scritture geniali. Si può definire un libro stroboscopico? Assolutamente si, quando a scriverlo è Deborah Levy e le pagine lette non sono assolutamente incasellabili in generi precisi e dai bordi definiti. Stroboscopico è 'L'uomo che aveva visto tutto, ultima pubblicazione dell'autrice in casa NNEDITORE, selezionato per il Man Booker Prize 2020 e tradotto da Gioia Guerzoni. 

Ho letto queste pagine e mi sono ritrovata frammentata in diversi tempi, realtà, verità e bugie. Ho rallentato il mio passo, sono stata colpita da fasci di luce che hanno abbagliato nettamente la capacità di discernere tra fiction e reale. Mi sono ritrovata a correre sulla circonferenza di una giostra in perenne movimento, in bilico tra le voglia di scendere e di continuare. Pensate stia delirando? Beh, prima dovreste leggere il romanzo. Stroboscopico, colorato e frantumato è l'universo di Saul Adler, il nostro protagonista.

Chi è Saul? Sulla carta uno studioso dell'Europa dell'Est con un dottorato sulla psicologia dei tiranni. Un bel giorno 1988 si ritrova ad attraversare sulle strisce pedonali di Abbey Road (si, proprio quelle dei Beatles) e viene investito. Saul musa e delizia della fotografa Jennifer Moreau, sua compagna, che deve ritrarlo in quell'attraversata. È bello, Saul. Ha gli occhi azzurri, i capelli corvini, zigomi alti e corpo alla stregua di una statua, ma Jennifer lo lascia al proprio destino, di punto in bianco. Ed ecco a voi, i colori che macchiano una trama lineare ed esplodono in una psichedelia di pagine scritte e memorie ovattate, le memorie di Saul. E questa psichedelia comincia nel momento in cui si trasferisce nella Germania dell'Est per approfondire i suoi studi, lì dove il carosello si arricchisce di altre vite, come quella di Walter Müller, interprete, e sua sorella Luna. Lì dove avrebbe voluto essere seppellito suo padre, le cui ceneri sono trasportate in una scatola di fiammiferi (realtà, fantasia, commistione delle stesse?). Lì dove accadono cose strane, come i giaguari che pescano indisturbati, accanto alle vicende legate alla RDT, la Repubblica Democratica Tedesca, aggrovigliata nelle reti della Stasi. 

'Mi ero ritrovato in tasca una matita per occhi azzurra. Si chiamava Spuma d'oceano, e me l'aveva regalata Jennifer per il compleanno. Di solito andavo in biblioteca in giacca e cravatta, cercando di fare intendere che ero uno studioso serio e del tutto in accordo con un regime ideologicamente sorvegliato da vecchi in abiti formali. Si, il regime e io potevamo sederci sullo stesso divano e respirare in sincronia, sereni e affettuosi, a goderci un silenzio cordiale.'

È un angelo con le ali spezzate, Saul, che resta sempre ovattato e a tratti sprezzante di ciò che gli accade, forse memore di situazioni che non sono mai decantate, nonostante il fruscio di pensieri denoti una volontà definita e pensieri intensi. Saul che da quel giorno di settembre del 1988 si muove attraverso una dicotomia che mescola presente e passato, realtà e contraffazione dei pensieri, vuoto e denso, Berlino Est e Berlino ovest, profumo di ylang-ylang e champagne che sa di giunchiglie. E facciamo la spola fra il Saul trentenne e il Saul cinquantaseienne. Quelle strisce pedonali fungono da tesseratto di una ferrovia dove passano treni ingombri ed ingombranti di verità e bugie. 

'Non mi ero guardato allo specchio dal giorno dell'incidente. I frammenti dello specchietto erano dentro di me'.

Quei frammenti causano emorragie di coscienze, ricordi annichiliti e confusi o ricordi vividi, arricchiti dai fronzoli di una vita che si vorrebbe vivere in barba a quella vissuta momentaneamente. Tutto è fluido, tutto fa slalom, dai pensieri alla sessualità. Frammenti che si muovono incerti in un magma che ha le sembianze di un sogno realistico. La stessa traduttrice, Gioia Guerzoni, ha scritto di essere stata impressionata da quest'intreccio di verità e menzogna. Non posso che concordare in toto. Inizialmente mi sono davvero chiesta cosa stesso leggendo, per poi essere rapita completamente ed assuefatta.

Non sono solita dare voti e stelline ma si, a questo titolo devo darne 4 di stelle. Non 5 perché ho trovato stonate, in alcuni frangenti, le descrizioni dettagliate sull'abbigliamento e l'aspetto fisico dei protagonisti. 

Ringrazio la Casa editrice per la gentile concessione della copia. 

Titolo: L'uomo che aveva visto tutto 

Autrice: Deborah Levy

Casa editrice: Enne Enne editore 

Progetto grafico: Anchora 

ISBN: 979-12-80284-35-8

Prezzo: Euro 18,00




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