Passa ai contenuti principali

La valle della luna - Jack London


Di grandi opere di cui ancora poco si scrive e si discute. Di grandi scrittori e di temi importanti. Di quel ritorno alla terra così tanto caro a Jack London. La valle della luna è una di quelle opere importanti ed imponenti non soltanto per la mole,il numero di pagine, ma soprattutto per ciò che impregna quelle stesse pagine, un excursus profondo, una disamina su quello che è l'universo londoniano. 

L'universo del London scrittore e del London uomo s'intrecciano e trafiggono queste pagine rendondole più che vive e vere, solcandole prepotentemente nella mente del lettore che si approccia a questo volume. Quel Jack London avventuriero e vagabondo, figlio di operai con la causa socialista sul petto, quel giovane proletario dedito ad avvicendamenti di ogni genere perché affamato di vita si scorge e si caratterizza sempre più. Ricordiamo che la sua personalità non è mai stata inerme, tanto da farlo diventare in alcuni frangenti di vita un cercatore d'oro nei pressi del fiume Klondike, o ad unirsi ad una banda di marinai. 

Questo London c'è tutto, in queste pagine, e nella storia di Billy e Saxon, che si conoscono ed innamorano un giorno in Oakland, i quali rappresenterebbero l'alter ego del grande scrittore e di sua moglie. Questa terra pronta ad accogliere due innamorati e pronta anche a farli evadere. Perché l'amore ardente non basta, non basta se a fargli da capolino c'è la bruttura della cittadina e lavoro sottopagato, quel lavoro che Saxon ha sempre portato avanti egregiamente in stireria con le sue mani 'candide' e l'aspetto da francese. Non bastano due bellissimi occhi azzurri, quelli di Billy, a rendere la vita facile. Lo comprende bene Saxon, giunta ad un momento di disperazione incatenato a scioperi e carneficine nel quale una frase l'attanaglia :" Oakland non è che un punto di partenza". Ed ecco che, come hanno fatto i loro avi pionieri decide che quella non sarà più la loro casa. Perché "solo gli stupidi si rassegnano e chinano il capo al fato". 

Eccola, la strada maestra che condurrà Billy e Saxon nella Valle della Luna nel Nord della California, il nome cucito a Sonoma dai nativi originari, terra di rifugio e terra promessa, un posto dove cercare la propria terra, quella da coltivare e su cui sudare, per farci sbocciare i legumi assieme ai fiori, terra d'aceri e di sequoie, di cavalli possenti e bagni di sole, radure e praterie. La vita non viene a bussare per regalarti gli agi, devi essere il tuo stesso aratro.

 "Tutti lavoravano alacremente, e le donne e i bambini non meno degli uomini. La terra veniva solcata e rivoltata incessantemente. Pareva che non le volessero concedere un minuto di tregua. E la terra li ricompensava generosamente..." 

Lavorare di mani e di mente, accanto ai sogni. È questo anche un altro concetto che si fa strada nelle loro nuove vite, anche grazie alla signora Mortimer, un personaggio chiave nella terza parte del romanzo, ultime delle tre e dei numerosi capitoli che lo compongono. No, non bastano soltanto acri di terra se mancano dell'ingegno e della fame di sogni.

Sono felicissima di aver letto quest'opera dove ho ritrovato tutte le tematiche di Jack London, uno scrittore che parla al mio cuore. Romanzo d'avventura e di formazione, storia d'amore e di di rinascita, denuncia sociale e viaggio fisico e dell'anima. Irrompiamo nella quotidianità di Billy, Saxon, degli altri abitanti di Oakland, prendiamo parte alle giornate lavorative lunghe ed asfissianti in stireria, alle diatribe, gioie e dolori giornalieri dei protagonisti. Un forte realismo pervade il tutto. Galaad edizioni ha fatto un lavoro eccezionale su quest'edizione, anche per quel che concerne il font utilizzato e la copertina del volume. Ringrazio la Casa editrice per avermi permesso di leggerlo. 

Titolo: La valle della luna 

Galaad edizioni, collana Lumina Mundi

Autore: Jack London 

Anno pubblicazione: Terza edizione per Galaad edizioni anno 2020

Prima pubblicazione: anno 1913

Prezzo: €15

ISBN: 978-88-95227-84-9


Commenti

Post popolari in questo blog

L'inverno della lepre nera - Angela Tognolini

  Esistono libri che ti entrano dentro e non vanno più via. Libri le cui pagine ti parlano a cuore aperto e sembrano conoscere anche frangenti delle nostre, di storie. Dei nostri sogni scorticati e di viaggi nei ricordi dolorosi, di interrogativi mai colmati e di nuovi dispiaceri. Pagine che scorrono via come una lunga sorsata d'acqua dopo aver raggiunto la vetta di un monte, come quelli descritti in questo romanzo. Libri come 'L'inverno della lepre nera' scritto da Angela Tognolini (Bompiani) . Uno dei libri più belli letti ad ottobre e in generale negli ultimi mesi. Di una bellezza e profondità disarmanti. Nadia è una bambina di nove anni, ma ha conosciuto il dolore e gli interrogativi irrisolti legati ad un padre assente e ad una madre così coriacea. Interrogativi a cui se ne aggiungono altri una mattina del 26 dicembre, quando sua madre le dice che devono andare via per un po'. Fra i bagagli, un paio di scarponcini da montagna, e L'atlante degli animali a cu...

Figlia della strada

Vita che scalcia e ti getta in un'esistenza priva di fondamenta sicure. È la vita di Helene,diciottenne italo-tedesca, questa vita in bilico sul vuoto. Helene non ha mai conosciuto l'affetto e la sicurezza di una famiglia stabile. Ha invece conosciuto la violenza, una violenza rizomatica di un patrigno manipolatore e la rassegnazione di una madre totalmente inerme.  Violenza che incide e distrugge, che un giorno la porta a scappare via. Da quel giorno l'esistenza di questa ragazza che sogna di diventare una rapper e che si guadagna da vivere creando bigiotteria in rafia, diventa una vera e propria giostra. La strada accoglie Helene, o La Rafia, così come la chiamano per la sua arte, e così l'accolgono anche tutte le sue sfaccettature, fatte di nefandezze, di lotta tra bande locali, furti, stupri, furti, altra sofferenza. Sfaccettature però che comprendono anche amore ed amicizia veri. Il dolore non si è ancora esaurito sulla giostra su cui è salita, e così dovrà sopport...

Abbandono - Elisabeth Åsbrink

Quello che Elisabeth  Åsbrink  ha scrit to rientra fra i romanzi familiari che per me rasentano la perfezione. Ciò perchè la scrittrice e giornalista svedese ci ha regalato un libro in cui le vicende familiari dei protagonisti sono incastonate alle vicende della Storia in un equilibrio mai precario, un intreccio esemplare frutto di due anni di ricerche appassionate e collaborazioni con studiosi e ricercatori. La scrittrice è diventata nota per la grande capacità di fondere penna narrativa e penna documentaristica con minuzia, e in 'Abbandono', tradotto dallo svedese per Iperborea da Alessandra Scali, questa capacità è emersa con fermezza. Substrato fondamentale del romanzo, la stessa storia della scrittrice, nata a Stoccolma da padre ebreo superstite della Shoah e madre inglese. Le sue vicende famigliari sono state toccate da ciò che leggiamo in Abbandono.  Per capire la mia solitudine avevo bisogno di capire quella quella di mia madre. E per capire lei dovevo prima capir...