Passa ai contenuti principali

La storia segreta di una contessa irlandese




 𝑀𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑖𝑟𝑙𝑎𝑛𝑑𝑒𝑠𝑖 🥀


Di racconti gotici giovanili,dimore tetre, e contesse angosciate.

Joseph Sheridan Le Fanu è stato colui che ha scritto della prima vampira ,Carmilla,donna che svia la propria strada da un contesto fatto di rigide regole ed imposizioni quali quelle dell'epoca vittoriana, e che rappresenta una di quelle New Woman poco avvezze alle norme e fin troppo prese ad emanciparsi.

Fra i suoi scritti però ,seppur meno conosciuti , rientrano opere riportate in auge nella collana Piccoli mondi di @abeditore . 

La storia segreta di una contessa irlandese rientra fra questi,e sono qui presenti già delle pennellate di quelli che saranno i suoi lavori maggiori. 

Lady Margaret è una di quelle giovani donne che non possono esimersi da un destino scritto fatto di matrimoni ed eredi ,motivo per cui alla morte del padre il suo destino viene incatenato alle mani dello zio Arthur e del vile cugino nella dimora di Carrickleigh. Di qui un crescendo di situazioni che lasciano presagire dettagli inquietanti,dalle descrizioni di comportamenti e luoghi tipicamente gotiche.

Entra poi in gioco la commistione fra quella che è la donna voluta dal puritanesimo vittoriano a quella che non si fa scarnificare dalla viltà e cerca di ottenere l'indipendenza e la libertà ,così come ci spiega minuziosamente  la traduttrice Valentina Pesci nella postfazione. 

Bellissimo in ogni dettaglio questo volumetto ,comprese le illustrazioni interne e la copertina. Voglio recuperare altre opere di questa collana perché amo scoprire opere meno conosciute di autori importanti del passato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ogni singola assenza - Elisabetta Mongardi

  Privati dei loro proprietari, gli oggetti erano un museo sconclusionato. Nessuno, da solo, sarebbe riuscito a raccontare una storia, dunque era così che andavano accolti, come un agglomerato di singolarità scollate dalla ragione per cui erano state acquistate, raccolte, salvate, portate a casa e poi dimenticate sugli scaffali. Una costellazione che evocava un passato generico, senza contorni né punti d'appiglio, in cui vagare come chi fa il morto in acqua.  Certe sensazioni, odori, memorie resteranno sempre parte di noi. Su questi si ergono prepotentemente storie che non cesseranno mai di esistere nonostante malattie e la cessazione di una vita, o più di una. Parti del tutto che da sole, forse, sembreranno essere inconsistenti e che riunite andranno a costituire altre storie. Ognuno di noi resta una parte di quel tutto, la cui assenza e presenza ridisegnano memorie e costellazioni.  Le costellazioni sono ritornano sempre nell'esordio vigoroso di Elisabetta Mongardi per ...

I frutti del Congo - Alexandre Vialatte

  Esistono libri che hanno attraversato secoli restando indenni, che parlano ancora a lettori e lettrici attraverso il sacro fuoco della parola scritta. Si rifanno l'abito, vengono ritradotti e rischiarati da nuove cover. E poi ci sono altri libri che necessitano dei lavori inauditi portati avanti da Case editrici indipendenti, senza le quali probabilmente non li leggeremmo mai.  Prehistorica editore è una di queste realtà editoriali che più stimo per quel lavoro certosino portato avanti minuziosamente tra scelte dei testi, copertine e lavoro di traduzione. Si occupa in toto di Letteratura francese attraverso quattro collane, tra cui 'Ombre lunghe' che riporta in auge opere di narrativa per 'proiettare le loro ombre lunghe nel mondo di domani'. 'I frutti del Congo' è uno dei capolavori di Alexandre Vialatte, un Maciste della letteratura francese del Novecento che tra l'altro ha presentato ai francesi l'opera kafkiana. 'HIT' è l'acronimo d...

Genocidio - Rula Jebreal

  Ci sono modi di dire che vorrebbero ammonirci spesso,  preconfezionando frasi e facendoci ingurgitare supposizioni che pensiamo diventare convinzioni.  'Le parole se le porta via il vento', questo è uno di quei detti. Quante volte lo abbiamo sentito? Quante volte abbiamo  No, le parole non se le porta via il vento.  In casi isolati, forse. Le parole diventano armi, uccidono e smembrano. Le parole radono al suolo, diventano una fucina di odio e devastazione.    I genocidi non prendono le mosse dalle uccisioni di massa. I genocidi iniziano con le parole: parole degradanti, disumanizzanti; parole che tolgono dignità. Iniziano con le discriminazioni razziali, etniche, religiose e di genere; con l'intolleranza e la propaganda di odio verso le altre identità; parole che giustificano e normalizzano la violenza. Che si insinuano nei discorsi quotidiani fino a trasformarsi in incitamenti espliciti allo sterminio contro un intero gruppo di persone. Lo scrive l...