Passa ai contenuti principali

La famiglia Karnowski

 🖋️𝐶𝑎𝑝𝑜𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖.



🖋️In questi giorni vi ho chiesto consigli in vista della promozione Adelphi partita oggi. 

In un marasma sconfinato di storie ,personaggi e generi narrativi risulta difficile una scelta definitiva ridotta a due libri.

🖋️C'è però un titolo che io voglio consigliarvi con tutta la franchezza e la meraviglia  possibili. Un titolo del quale non sempre si scrive e si parla a dovere. Parliamo de La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer,fratello del più celebre Isaac Premio Nobel per la letteratura e pubblicato per la prima volta nel 1943. E si, La famiglia Karnowski è un capolavoro e questo dobbiamo ricordarlo. 

🖋️Storia di una famiglia ebrea che si dipana per tre generazioni dal 1860 al 1940,dalla Polonia alla Germania .

Ma questa non è soltanto una storia familiare e di antisemitismo,di nazisti ed ebrei,di patriarchi e figli,fughe,disillusioni e ascese,vincitori e vinti,amore e tragicità.

🖋️Singer tesse una storia nella storia ,quella dell'ebraismo,e lo fa con magistrale chiarezza intrecciandola finemente alla vicenda che funge da padrona. 

L'ebraismo non è soltanto quello che conosciamo. 

Esistono visioni sociali, religiose e filosofiche agli antipodi l'una dall'altra in questo grande intingolo. Queste visioni in disaccordo tracceranno le vite dei nostri protagonisti portandoli anche a rinnegare le proprie origini. 

E così emergono ,alla stregua di una tracina sotto la sabbia,pungenti e dolorose ,storie di crisi d'identità e rinnegamenti.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'inverno della lepre nera - Angela Tognolini

  Esistono libri che ti entrano dentro e non vanno più via. Libri le cui pagine ti parlano a cuore aperto e sembrano conoscere anche frangenti delle nostre, di storie. Dei nostri sogni scorticati e di viaggi nei ricordi dolorosi, di interrogativi mai colmati e di nuovi dispiaceri. Pagine che scorrono via come una lunga sorsata d'acqua dopo aver raggiunto la vetta di un monte, come quelli descritti in questo romanzo. Libri come 'L'inverno della lepre nera' scritto da Angela Tognolini (Bompiani) . Uno dei libri più belli letti ad ottobre e in generale negli ultimi mesi. Di una bellezza e profondità disarmanti. Nadia è una bambina di nove anni, ma ha conosciuto il dolore e gli interrogativi irrisolti legati ad un padre assente e ad una madre così coriacea. Interrogativi a cui se ne aggiungono altri una mattina del 26 dicembre, quando sua madre le dice che devono andare via per un po'. Fra i bagagli, un paio di scarponcini da montagna, e L'atlante degli animali a cu...

Abbandono - Elisabeth Åsbrink

Quello che Elisabeth  Åsbrink  ha scrit to rientra fra i romanzi familiari che per me rasentano la perfezione. Ciò perchè la scrittrice e giornalista svedese ci ha regalato un libro in cui le vicende familiari dei protagonisti sono incastonate alle vicende della Storia in un equilibrio mai precario, un intreccio esemplare frutto di due anni di ricerche appassionate e collaborazioni con studiosi e ricercatori. La scrittrice è diventata nota per la grande capacità di fondere penna narrativa e penna documentaristica con minuzia, e in 'Abbandono', tradotto dallo svedese per Iperborea da Alessandra Scali, questa capacità è emersa con fermezza. Substrato fondamentale del romanzo, la stessa storia della scrittrice, nata a Stoccolma da padre ebreo superstite della Shoah e madre inglese. Le sue vicende famigliari sono state toccate da ciò che leggiamo in Abbandono.  Per capire la mia solitudine avevo bisogno di capire quella quella di mia madre. E per capire lei dovevo prima capir...

Ogni singola assenza - Elisabetta Mongardi

  Privati dei loro proprietari, gli oggetti erano un museo sconclusionato. Nessuno, da solo, sarebbe riuscito a raccontare una storia, dunque era così che andavano accolti, come un agglomerato di singolarità scollate dalla ragione per cui erano state acquistate, raccolte, salvate, portate a casa e poi dimenticate sugli scaffali. Una costellazione che evocava un passato generico, senza contorni né punti d'appiglio, in cui vagare come chi fa il morto in acqua.  Certe sensazioni, odori, memorie resteranno sempre parte di noi. Su questi si ergono prepotentemente storie che non cesseranno mai di esistere nonostante malattie e la cessazione di una vita, o più di una. Parti del tutto che da sole, forse, sembreranno essere inconsistenti e che riunite andranno a costituire altre storie. Ognuno di noi resta una parte di quel tutto, la cui assenza e presenza ridisegnano memorie e costellazioni.  Le costellazioni sono ritornano sempre nell'esordio vigoroso di Elisabetta Mongardi per ...