Attendevo questo libro da tantissimo. Isabel Allende è una di quelle scrittrici che ho amato per Eva Luna e La casa degli spiriti. Una donna in grado di raccontare di altre grandi donne, di storie intessute nella grande storia e di personaggi indimenticabili. Questo, per me, hanno significato i suoi grandi romanzi. Ecco, Violeta non è un vero e proprio romanzo ma un memoir. Un lungo, pregno e lento memoir sulla vita della protagonista che la stessa, centenaria e sul letto di morte, decide di redigere in un racconto epistolare destinato al nipote, Camilo. 'Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l'eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell'influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un'...
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